Il mio sogno da bambina era fare l’antropologa: volevo studiare e conoscere culture diverse. Non sapevo di preciso cosa dovessi fare per trasformare il sogno in obiettivo, tantomeno ero in grado di disegnare il percorso che avrebbe potuto farmelo realizzare. Così il sogno è rimasto tale. Ho srotolato il cammino del mio sviluppo professionale per tentativi ed errori, come la maggior parte delle persone. Oggi, guardandomi indietro, mi rendo conto che questa traiettoria così poco lineare ha un senso. Allo stesso tempo penso che, se anni fa mi avesse affiancato un career coach, sarei giunta qui un po’ prima, risparmiandomi molte fatiche.

Ho esplorato Paesi e vite differenti: dagli studi classici sono passata a quelli orientali. Mi sono laureata in Lingua e Letteratura Cinese a Venezia, vivendo un anno a Copenhagen e uno a Pechino. Sono rientrata dall’Asia con l’idea di specializzarmi in cooperazione e aiuto allo sviluppo. Così, ho frequentato un Master in Relazioni Internazionali a Bologna, completando poi lo stage a Shanghai. Avendo fallito diverse selezioni per entrare in ONG Internazionali e nel Junior Program delle Nazioni Unite, ho ripiegato sull’altra passione: ho trascorso 18 mesi a Osaka, in Giappone, come insegnante di italiano. Spinta dalla volontà di mettermi in gioco e di provare nuove esperienze, mi sono trasferita a Hong Kong, dove sono rimasta 4 anni, lavorando in una multinazionale: prima con il ruolo di Assistente alla Direzione, poi come Project Manager.

L’Oriente ha contribuito a consolidare la mia naturale inclinazione al confronto con la diversità, che permette di scoprire aspetti sempre nuovi non solo dell’altro, ma anche di sé. Tra le altre cose, dopo anni di continua ricerca, ho scoperto di desiderare una maggiore stabilità e tranquillità: quindi, a 32 anni ho deciso di rientrare in Italia. Tornare è sfidante: si fanno i conti con l’evoluzione propria e altrui, che spesso hanno direzioni differenti. Al ritorno è seguita una decade di adattamento e compromessi, nella vita privata come in quella lavorativa. Ho ricoperto i ruoli più disparati in aziende di svariati settori e dimensioni, spaziando dal marketing commerciale alla ricerca e sviluppo, non sentendomi mai arrivata alla meta.

Oggi sono coach e insegnante di sostegno. Mi sento compiuta e piena di energia quando aiuto le persone a comprendere i loro obiettivi personali e professionali e a pianificarne il raggiungimento. Io stessa ho fatto un lungo percorso di crescita affiancata da coach professionisti, durante il quale ho realizzato che il collante della mia storia è “l’apertura all’umanità”. Al centro del mio pensiero c’è da sempre la persona: credo nel diritto di autorealizzazione di ciascuno.  

Mi sento ancora in cammino, immensamente grata per tutti gli incontri che mi danno ogni giorno l’opportunità di imparare e crescere.