Per prendere decisioni efficaci è necessario dare ascolto a sé stessi, sia alla parte razionale, sia a quella emozionale, ma non solo. L’efficacia di una scelta è data da parametri personali, ovvero in base a quanto ci avvicina o meno alla realizzazione del nostro progetto di vita.
Il coaching facilita il processo decisionale perché dà la possibilità di prendere in autonomia decisioni consapevoli, preservando il benessere della persona.
Le decisioni pesano sul benessere psicofisico
Prendere decisioni è un’attività quotidiana: una stima popolare indica che ciascuno di noi prende ogni giorno circa 35.000 decisioni, gran parte delle quali è involontaria e non ha implicazioni rilevanti per la nostra vita.
Quando ci troviamo di fronte a una scelta importante, capita spesso di rimuginare la questione, domandandoci se quella che prenderemo sarà la decisione giusta per noi: per esempio, decidere quale percorso di studi intraprendere, se accettare o meno un’offerta di lavoro, se cambiare stile di vita e perseguire finalmente il proprio sogno sono tutte decisioni che hanno un impatto su noi e i nostri cari.
Il dover prendere questo tipo di decisione altera momentaneamente il nostro stato di benessere psicofisico: insonnia, mal di testa, bruciore di stomaco, tachicardia possono accompagnarci nel processo decisionale.
Allo stesso tempo, l’indecisione e una scarsa conoscenza di sé, che spesso determina bassa autostima, ci spingono a rivolgerci a familiari e amici per ricevere un loro parere circa la scelta che dobbiamo prendere, perché vorremmo essere supportati e rassicurati.
Tuttavia, il nostro ambiente di sostegno non è mai neutrale: ha sempre un interesse, oppure è guidato da vissuti e valori che sono diversi dai nostri. Per questo motivo, seguire i suggerimenti altrui può generare frustrazione, insoddisfazione e far insorgere recriminazioni e rimpianti.
Elementi per prendere decisioni efficaci
Le decisioni non sono a priori giuste o sbagliate: preferiamo parlare di decisioni efficaci in quanto ogni decisione origina da esperienze personali e si riflette sulla realizzazione della storia e dell’identità personale. Il grado di efficacia della scelta è direttamente proporzionale a:
- Consapevolezza: è alla base di ogni decisione efficace. Essere consapevoli significa conoscere profondamente i propri obiettivi, talenti e qualità, i valori guida, il significato delle emozioni che si provano, gli ostacoli che si incontrano o che si potrebbero incontrare, chi o cosa può invece essere di supporto e le implicazioni, non solo in termini di azioni, che scaturiscono dalle nostre scelte.
- Creatività: permette non solo di escogitare percorsi e modalità nuovi, che avvicinino ai propri obiettivi, ma anche di proiettarsi in uno scenario futuro e di immaginarsi a obiettivo raggiunto. La creatività offre la carica energetica necessaria all’azione.
- Coraggio: non è l’assenza della paura, ma la capacità di fronteggiarla. La paura paralizza o fa scappare, a volte rende aggressivi. Quando si teme di perdere un’opportunità, di abbandonare un’abitudine che ci dà sicurezza, di lasciare andare una persona con cui non siamo più allineati il focus è solitamente sul passato. Le decisioni invece riguardano il presente e il futuro: ascoltare e comprendere il significato della nostra paura ci fornisce gli strumenti per affrontarla e infonde coraggio.
Prendere decisioni e cambiamento
“Decidere” ha un’etimologia degna di nota: dal latino de-caedere “tagliare via” (dal dizionario Treccani). Le decisioni comportano quindi l’eliminazione di un’opzione. Quando rimuginiamo sul passato o rimaniamo indecisi, non ci apriamo ad altre possibilità, non esploriamo le restanti opzioni all’interno del mazzo.
Il significato che noi attribuiamo al cambiamento ha un segno positivo. Cambiare non significa solo recidere rami secchi del proprio passato, ma aggiungerne di freschi, far crescere nuovi germogli.
Culturalmente e fisiologicamente siamo restii ai cambiamenti, perché comportano un dispendio di energie maggiore rispetto al procedere col pilota automatico. Prendere decisioni può essere molto faticoso. Rimanere nella nostra zona di comfort ci permette di funzionare senza investire troppe energie fisiche e mentali. Spesso non stiamo nemmeno troppo bene dove ci troviamo, ma possiamo sopportarlo perché non facciamo fatica. Il senso di disagio però è un fischio di sottofondo che diventa sempre più forte fino a impedirci di ignorarlo.
Così ci troviamo di fronte a decisioni da prendere. A volte ce le offre la vita stessa: facendo sì che ci interroghiamo su aspetti della nostra quotidianità che non avevamo mai messo in discussione.
Il Coaching nel processo decisionale
Grazie al coaching, prendere decisioni diventa più semplice: non solo contestualmente a una decisione imminente, ma anche in prospettiva futura. Tra gli intenti di un percorso di coaching, infatti, c’è quello di rendere autonome le persone, che, anche a fine percorso, potranno avvalersi delle risorse necessarie a rendere la propria vita più efficace.
Il coaching stimola la conoscenza di sé: questo è il punto di partenza in ogni percorso. Se non si sa quali siano i propri punti di forza, quali le aree di miglioramento, come funzioni la nostra mente e cosa significhino le nostre emozioni, non saremo in grado di prendere decisioni efficaci. L’autoconoscenza conduce a osservare sé stessi e la propria vita attraverso lenti differenti. La nuova prospettiva alimenta fiducia e coraggio, sorgono nuove possibilità e, con queste, si ampliano gli orizzonti.
La creatività, che deriva da una maggiore consapevolezza e da un accresciuto senso di autoefficacia, sarà quindi carburante per delineare l’obiettivo nobile, faro nel processo decisionale, e per disegnare un piano d’azione coerente in ogni circostanza.
Prendere decisioni diventa più semplice perché si conosce dove si vuole andare e da dove si viene.
Attraverso domande aperte e affondi su ciò che la persona dice o non dice, il coach faciliterà il processo decisionale, dando la possibilità al suo assistito di far affiorare e dar voce alla parte emozionale. Il più delle volte le persone, nel loro cuore, sanno molto bene quale decisione prendere, ma sono influenzate da aspettative o pregiudizi, oltre che da sensi di colpa o del dovere. Poter enunciare i propri valori e far chiarezza sull’obiettivo nobile attribuisce un senso più profondo e autentico a ogni decisione.
La fatica sarà quella di fare il primo passo, scavando dentro di sé, ma poi la strada sarà in discesa, perché si sapranno prendere decisioni coerenti con il proprio progetto, in un circolo virtuoso di crescita e benessere.